Risk Philosophy

"Il Risk Management è una componente cruciale di ogni strategia di
creazione di valore e di massimizzazione del rendimento del capitale investito
da un'impresa" (A. Profumo, CEO Unicredit Group)


mercoledì 7 ottobre 2009

Le vetrate come dispositivo di protezione

Riteniamo fare cosa utile e gradita pubblicare alcune informazioni sulla classificazione delle vetrate, importante quando il perito deve accertare il tipo di vetrata danneggiata in caso di sinistro e la conformità della stessa alle condizioni di polizza. Quanto di seguito riportato è estratto dal "Glossario della sicurezza" contenuto nel progetto di normativa Europea prEN 50131-1.
1) Vetri antisfondamento: vetro stratificato in cui la scelta del numero, dello spessore, della sequenza di montaggio delle lastre di vetro e dei fogli di leganti in PVB, è scelta in modo da ottimizzare le caratteristiche di resistenza allo sfondamento. In genere si usano numerose lastre di vetro di modesto spessore e fogli di PVB di spessore relativamente elevato. La classificazione dei vetri antisfondamento è guidata dalla norma UNI 9186 che prevede tre classi di resistenza. Tra i vetri stratificati antisfondamento utilizzati prima dell’approvazione della norma UNI era popolare la serie "Visarm" (nome depositato dalla Saint Gobain) che però non è un vetro antiproiettile, anche se il nome può lasciarlo credere.
2) Vetri stratificati: si tratta di lastre di vetro piano, sovrapposte e rese monolitiche grazie all’interposizione di fogli più o meno sottili di un legante plastico chiamato PVB (polivinilbutirrale). La cottura in autoclave rende la struttura estremamente robusta ed in grado di resistere a tentativi di sfondamento o colpi di arma da fuoco. Si parla di vetri stratificati anche se tra le lastre di vetro vengono intercalate lastre di policarbonato, che accresce in misura sensibilissima le proprietà antisfondamento ed antiproiettile di tali vetri.
3) Vetro antinfortunistico: tipologia di vetro stratificato o temperato che non ha caratteristica antisfondamento o antiproiettile. E’ un vetro che, sotto l’uso di un corpo molle (ad esempio il corpo umano), si infrange ma non produce schegge che possono produrre lesioni. Viene usato in porte a vetro ed in altre applicazioni non di sicurezza anticrimine (security), ma di sicurezza antinfortunistica. (Safety).
4) Vetro antiproiettile: vetro stratificato in cui la scelta del numero dello spessore della sequenza di montaggio delle lastre di vetro e dei fogli di leganti in PVB, è scelta in modo da ottimizzare le caratteristiche di resistenza ai proiettili. In genere si usano poche lastre di vetro di elevato spessore e fogli di PVB di spessore relativamente modesto. La classificazione dei vetri antisfondamento è guidata dalla norma UNI 9187, che prevede cinque classi di resistenza.
5) Vetro temperato: vetro ottenuto mediante un particolare processo di riscaldamento e di raffreddamento. E’ utilizzabile solo in applicazioni antinfortunistiche , in quanto non ha alcuna proprietà anticrimine.

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